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al testo di Donatella Pezzino
Labitudine
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Mio malgrado, sei. Sei le sbarre alle mie finestre, il foglio bisunto che cade; il rosa antico che ingiallisce ai bordi nel caldo malinconico da appartamento. Tutto questo ha un suo rumore, un suo peso specifico. Leggero abbastanza da farne barchette che puoi schiacciare sotto un passo un po’ più lungo se la pioggia ci mette tempo a liquefarle. Per il resto c’è la penombra, l’odore di passiflora. Un sapore di vicoli che stagna sulla giacca. L’abitudine al vuoto.
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